Paolo Brambilla: spazi di luce e colore
Creatività e rigore, colori e purezza, luce e riflessi: lo studio milanese Calvi Brambilla gioca con gli opposti per creare interni o elementi di design capaci di racchiudere quiete e vivacità. Osservando i progetti più recenti, dall’appartamento milanese sviluppato con la neo-associata Marisa Rotolo, ai flagship store e padiglioni espositivi di archetipi del design inaugurati durante l’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano (ben sei!), si attraversano questi contrasti e si incrociano, passo dopo passo, nuove interpretazioni della relazione fra luce e colore.
Dalla scelta oculata dei toni e della loro saturazione, all’alternanza fra superfici opache e lucide, fino alla ricerca dell’equilibrio fra luce naturale e suoi riflessi, nascono progetti e metodi progettuali tutti da studiare. Paolo Brambilla, co-fondatore dello studio attivo anche nei ruoli di design curator e art director, approfondisce la relazione fra luce e colore e nelle sue risposte compaiono anche alcuni spunti pratici: sono particolarmente utili per comprendere le ripercussioni concrete legate alle scelte su colore e luce nella percezione dello spazio.
Percepire i colori attraverso la luce: è un’illusione?
Il colore del sole, al contrario di quanto ci hanno insegnato da bambini, non è il giallo. Il sole emette in tutto lo spettro di luce visibile, ovvero, in altre parole, emette luce bianca: se così non fosse, la neve sulle montagne ci apparirebbe colorata. Se portiamo la luce naturale all’interno degli ambienti – in particolare la luce zenitale - avremo una resa cromatica ideale: lo sanno bene i pittori che amano avere lo studio illuminato dall’alto.
Esposizione, luce e colore: come mettere in relazione queste tre variabili? Ci sono tonalità più adatte di altre in funzione dell’esposizione alla luce durante il giorno?
La fisiologia di tutti gli esseri viventi è regolata dalla luce del sole, in base a quello che viene chiamato ritmo circadiano. La luce del sole, infatti, è bianca soltanto a mezzogiorno, mentre, a causa della relazione con l’atmosfera, è più calda al mattino e alla sera. Il nostro corpo, come quello degli animali e delle piante, è sensibile alla temperatura della luce e per un buon funzionamento dello stesso la luce naturale con le sue fluttuazioni giornaliere è fondamentale. Le pareti bianche possono essere usate come riflettori della luce naturale; pertanto, dipingere di un colore molto chiaro la parete opposta ad una finestra è sempre una buona scelta.
Veniamo al piano pratico. La percezione sulle dimensioni di una stanza dipende anche dalla luce e dai colori: che consigli puoi dare per aumentarla?
Le pareti bianche vanno usate come riflettori di luce naturale. Tuttavia, se una parete non è propriamente bianca, ma ha una componente cromatica, va tenuto presente che rifletterà una luce leggermente colorata, cambiando la percezione degli oggetti. Un bianco caldo può rendere l’ambiente più accogliente proprio perché farà sembrare più coloriti i volti delle persone che lo abitano.
Le altre pareti, invece, possono essere anche molto scure, perfino nere: una parete o un soffitto scurissimi danno effetti di profondità straordinari e fanno sembrare gli ambienti più grandi.
Ci sono colori più adatti a specifiche aree geografiche in funzione della loro luce? Ad esempio, agli antipodi, che colori usare per un appartamento in Scandinavia e quali in Sud Africa?
Gli ambienti con colori molto freddi sono adatti per la luce e per le temperature dei Paesi più caldi, mentre il senso di accoglienza che dà una palette di colori con componenti rosse è ideale per climi freddi. Il fatto è che il colore non ha solo una componente fisiologica, ma anche e soprattutto una componente culturale, e che la scelta del colore deve rispettare anche la cultura del luogo, non solo il clima.