Come trovare ispirazione nello studio dell'interior stylist Merete Vyff Slyngborg
Con attenzione ai dettagli e un talento unico nel creare interni di grande impatto, l'artista e interior stylist Merete Vyff Slyngborg ha trasformato un fienile ristrutturato in uno studio privato che condivide con il suo compagno, l'artista e chef Søren Aagaard.
Arredato con oggetti di design che Merete utilizza anche per i suoi progetti, questo luogo stimola il processo creativo: visitandolo, basta poco per farsi un'idea di come l'ambiente di lavoro progettato dall'artista favorisca la creatività e l'ispirazione.
Artista e interior designer
Merete Vyff Slyngborg è un'artista e interior stylist danese. Ha studiato alla Funen Art Academy in Danimarca e all'Accademia di Belle Arti di Vienna. Attualmente lavora come artista visiva, interior stylist e consulente d'interni per marchi e clienti di tutto il mondo, oltre ad allestire spazi di grande ispirazione per riviste e showroom. Il suo studio privato si trova nelle campagne dell'Isola di Møn, in Danimarca.
Il tuo studio è uno spazio di lavoro all'insegna della creatività. Quali sono gli aspetti che hai preso in considerazione per realizzarlo?
"Lo studio è un fienile ristrutturato, quindi la struttura principale era già chiaramente delineata. Quando abbiamo iniziato a trasformarlo in uno studio, volevamo che entrasse quanta più luce possibile. Aggiungere due finestre sul tetto è quindi stata una delle prime cose che abbiamo deciso di fare", afferma Merete Vyff Slyngborg.
"Allo stesso tempo abbiamo progettato lo studio in modo che assolvesse a più funzioni: c'è una cucina, perché il mio compagno è uno chef, e anche un deposito. Non solo: qui possiamo persino ospitare gli amici e i parenti che ci vengono a trovare. Cercavamo una soluzione pratica che fosse anche esteticamente gradevole e l'abbiamo trovata".
La cucina luminosa e minimalista è illuminata da due finestre per tetti e combina materiali naturali e industriali, con un’isola centrale e soluzioni di archiviazione su misura. (Foto di Maja Karen)
In che modo l'ambiente dello studio influisce sul tuo processo creativo?
"Lavorare in questo spazio è molto piacevole perché entra tanta luce naturale. Cambiando di intensità nell'arco della giornata, la luce proietta bellissime ombre sulle pareti. Mentre lavoro, spesso perdo la cognizione del tempo e dello spazio. "Le variazioni della luce naturale in questo ambiente mi sono così familiari che, semplicemente osservandole, so istintivamente quando è il momento di andare a prendere mio figlio", spiega l'artista.
In che modo la luce naturale influisce sullo spazio?
"Lo studio è il luogo dove lavoriamo con le nostre mani: qui non abbiamo Internet."
“La luce naturale è fondamentale per immergersi nel processo creativo.”
Le finestre sul tetto sono posizionate in modo che la luce proveniente da est fornisca la migliore illuminazione possibile, senza mai essere troppo intensa o diretta. Grazie alle finestre sul tetto, inoltre, la luce è costante per tutto il giorno".
Come si riflette tutto ciò nello spazio creativo?
"Cambiamo spesso le opere d'arte alle pareti per trarre nuova ispirazione. Qui conservo anche tutti i miei oggetti di scena. Avere grandi scaffali dove esporli affinché siano visibili è sempre stato il mio sogno. Negli armadi tengo anche delle scatole dove ripongo gli oggetti che al momento non sono esposti".
Una cucina inondata di luce naturale grazie alle ampie finestre per tetti offre uno spazio di lavoro minimalista e funzionale. (Foto di Maja Karen)
Uno spazio polifunzionale dove organizzazione e comfort si fondono, combinando semplicità e dettagli artigianali per un’atmosfera rilassante. (Foto di Maja Karen)
Il tuo lavoro si ispira spesso alla fusione di arte, design e interior styling. Quali sono le tue fonti di ispirazione per questo specifica visione dell'interior styling?
"Credo che la mia formazione come artista abbia influenzato notevolmente il mio stile. Amo lavorare con interni caratterizzati da elementi scultorei, mentre non sono particolarmente interessata a rappresentare la vita reale. Mi piace invece evidenziare che si tratta di un'immagine costruita e giocare con questo format", afferma Merete.
Hai uno stile unico di rappresentare gli oggetti di uso quotidiano come opere d'arte. Come crei queste scene?
"Per me, è come creare un piatto perfettamente equilibrato. Ogni elemento deve armonizzarsi in modo così squisito da rendere unica l’esperienza sensoriale complessiva, ottenendo un risultato migliore dei singoli ingredienti assaporati separatamente. Molte persone sono piuttosto sorprese dal tempo che impiego per plasmare un'immagine. Ma a me interessano le relazioni tra gli oggetti e tutto deve essere in perfetta sintonia".
Nel tuo lavoro sfrutti l'interazione tra luce naturale e ombre. Che ruolo ha questo gioco luminoso nel processo di progettazione?
"Amo lavorare con la luce naturale. Non sempre è possibile controllarla, ma mi piace che uno spazio non sia costante bensì in continua evoluzione. Ti fa vivere il momento. Ad esempio, durante uno shooting mi dimentico completamente del telefono e non guardo mai l'ora. Adoro questo aspetto del mio lavoro".