Rapporto aeroilluminante: cos'è e come si calcola

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Scopri cos'è il rapporto aeroilluminante e come influisce sulla qualità della luce naturale in casa. Impara a calcolarlo e scopri come le finestre per tetti rendono la tua casa più sana e luminosa.

Punti chiave:
 1. Importanza del rapporto aeroilluminante

Il rapporto aeroilluminante misura la proporzione tra la superficie delle finestre e quella del pavimento di una stanza ed è essenziale per ambienti salubri e confortevoli.

 2. Calcolo e normative

Per garantire adeguata luce diurna, le finestre devono avere una superficie pari almeno a ⅛ di quella del pavimento.

 3. Rapporto aerolluminante e finestre per tetti

Le finestre per tetti, grazie alla loro posizione verso il cielo, a parità di superficie garantiscono un'illuminazione naturale superiore rispetto alle finestre verticali.

Cos'è il rapporto aeroilluminante?

Il rapporto aeroilluminante (R.A.I.) è la proporzione geometrica tra la superficie delle finestre e quella del pavimento di una stanza. Viene usato come parametro per assicurare condizioni minime di salubrità, legate a luce e aria.

Per garantire la vivibilità di un ambiente, il valore del R.A.I. deve superare una soglia minima, variabile in funzione della destinazione d’uso della stanza, degli impianti installati e del tipo di infissi presenti.

La luce naturale è un elemento fondamentale dello spazio interno: è essenziale per la salute, illumina gli ambienti, riduce il consumo energetico, stimola la produttività e può contribuire a migliorare l'umore e il benessere mentale delle persone1. Questi benefici sono fondamentali in un contesto come quello odierno in cui lo spazio residenziale sta diventando sempre più un luogo utilizzato contemporaneamente per vivere, studiare e lavorare.

Utilizzare superfici aeroilluminanti e massimizzare la luce naturale in casa è necessario per garantire ambienti interni salubri e confortevoli. Queste superfici, rappresentate principalmente da finestre e aperture, consentono l'ingresso di luce naturale e aria fresca, contribuendo a migliorare il benessere delle persone. A parità di altre condizioni, orientare un'apertura verso l'alto, ad esempio, aumenta significativamente la sua efficienza nell'illuminazione. Calcolare la quantità di luce in una stanza è fondamentale per creare spazi salubri, confortevoli e conformi alle normative.

Giulio Camiz: pensare le sorgenti luminoseInterview Giulio Camiz

Quanto deve essere il rapporto aeroilluminante?

Il calcolo del rapporto aeroilluminante si basa su quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975. Il decreto stabilisce che per un’adeguata illuminazione si garantisca come minimo il 2% di fattore medio di luce diurna. Poi aggiunge “e comunque” il rapporto tra superficie apribile e pavimento non dev’essere inferiore a ⅛, ad esclusione di vani scala, ripostigli, ecc.

Questo rapporto, noto come rapporto aeroilluminante (R.A.I.), corrisponde a un minimo del 0.125 della superficie del pavimento.

Questo requisito non solo facilita una buona illuminazione naturale, ma contribuisce anche a garantire una corretta ventilazione degli ambienti, in conformità con le normative vigenti.

I regolamenti edilizi locali, pur facendo riferimento alla legge nazionale sul rapporto aeroilluminante, possono talvolta prevedere ulteriori normative.

Nel caso di recupero del sottotetto, per esempio, le relative leggi regionali prevedono specifici rapporti aeroilluminanti:

  • Abruzzo: (LR 10/2011) 1/8
  • Basilicata: (LR 42/2009) 1/10
  • Bolzano: (DPGP. 5/1998) 1/15 - Trento 1/8
  • Calabria: (LR 19/2002) 1/15
  • Campania: (LR 15/2000) 1/8
  • Emilia Romagna: (LR 11/1998) 1/16
  • Friuli Venezia Giulia: (LR 19/2009) 1/10 se > di 400mt di altitudine 1/12
  • Lazio: (LR 13/2009) 1/16
  • Liguria: (LR 24/2001) 1/16
  • Lombardia: (LR 12/2005) 1/8
  • Marche: (LR 22/2009) 1/8
  • Molise: (LR 25/2008) 1/10
  • Piemonte: (LR 21/1998) 1/8
  • Puglia: (LR 33/2007) 1/8
  • Puglia: (LR 33/2007) 1/8
  • Sardegna: (LR 4/2009) 1/8
  • Toscana: (LR 5/2010) 1/16
  • Umbria: (LR 1/2004) 1/16
  • Val d’Aosta: (LR 11/1998 ) 1/8 se centro storico 1/32
  • Veneto: (LR 12/1999) 1/16

Le norme e i regolamenti in materia edilizia possono variare in maniera significativa da regione a regione e sono in continua evoluzione. Per questo motivo, ti consigliamo di farti supportare da un progettista esperto e di consultare le normative locali e gli eventuali aggiornamenti

Come si calcola 1/8 della superficie finestrata?

Il RAI si ottiene dividendo la superficie finestrata utile delle finestre per la superficie calpestabile della stanza. Le normative, come abbiamo visto, stabiliscono dei valori minimi di RAI al di sotto dei quali l'illuminazione naturale e la ventilazione non sono considerate sufficienti. Conoscere questo valore è fondamentale in qualsiasi progetto: dalla trasformazione di un sottotetto in una mansarda fino all'ampliamento della tua casa per arricchire i tuoi spazi quotidiani.

Immaginiamo una camera da letto di 16 metri quadrati con due finestre, ogni finestra misura 1 metro per 1,20 metri. Il Comune chiede un RAI minimo di 1/8.

Calcoliamo:

Area totale delle finestre: 2,4 m2

RAI: 2,4 m2 / 16 m2 = 0,15

Il risultato è maggiore di 1/8 (che equivale a 0,125): la camera da letto soddisfa i requisiti del Comune.

In quale ambiente è obbligatorio rispettare la superficie minima finestrata?

Il rispetto della superficie minima finestrata è obbligatorio negli ambienti abitabili come:

  • il soggiorno, la camera da letto, la sala da pranzo, la cucina, lo studio, la camera dei giochi
  • il bagno, solo in abitazioni di più di 70mq e almeno in un bagno, nel caso l’abitazione ne avesse più di uno.

Non è obbligatorio invece in:

  • bagni secondari (o nell’unico bagno di un appartamento di meno di 70mq)
  • disimpegni, corridoi, vani scala, ripostigli e tutti gli spazi di servizio.
Vuoi aggiungere delle finestre per tetti?INIZIA DA QUI

Come il rapporto aeroilluminante influisce sulla qualità della luce naturale?

Sebbene il rapporto aeroilluminante da solo non garantisca adeguata luminosità, il suo rispetto tendenzialmente riduce la necessità di illuminazione artificiale, un fattore che non solo diminuisce i costi energetici, ma migliora anche il benessere degli occupanti. Un buon rapporto aeroilluminante inoltre favorisce un adeguato ricambio d'aria, riducendo il rischio di problemi come l'umidità e la formazione di muffe, che possono compromettere la qualità dell'aria interna.

L'aeroilluminazione, infatti, può essere influenzata dall'orientamento dell'edificio e da elementi come la presenza di alberi o edifici circostanti che possono creare ombra, riducendo la quantità di luce che entra negli ambienti.

 

La quantità di luce che entra in un ambiente può variare significativamente in base al tipo di finestra utilizzata. Una stanza con sole finestre verticali o con abbaini, pur rispettando il R.A.I. di 1/8, potrebbe non avere un livello ottimale di illuminazione naturale, soprattutto se ci sono ostruzioni esterne come alberi, edifici vicini, balconi o altre parti sporgenti dal piano di sopra che limitano la vista del cielo e del sole.

Per questo motivo, oltre al rapporto aeroilluminante è essenziale considerare il fattore medio di luce diurna (fmld) che per legge (art. 5 del DM 05/07/1975) non deve essere inferiore al 2%. Il fmld viene calcolato da tecnici esperti con software dedicati.

Nello stesso ambiente e a parità di superficie vetrata, invece, le finestre per tetti piani o a falda sono in grado di fornire una maggiore quantità di luce naturale grazie alla loro posizione diretta verso il cielo, migliorando l'illuminazione e il comfort abitativo.

Autore

Il Team Editoriale VELUX

Data di pubblicazione

ott 18, 2024

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