Respirare aria di cattiva qualità può causare problemi di salute a breve e lungo termine: difficoltà respiratorie, allergie, mal di testa, stanchezza, vertigini, ma anche malattie respiratorie croniche e malattie cardiovascolari.
2. Quanto contano la ventilazione naturale e l’uso delle finestre per tettiSapere quando e come aprire le finestre, incluse quelle per tetti, aiuta a migliorare il ricambio d'aria, riduce l'inquinamento dentro casa e fa bene alla salute.
3. Strategie per migliorare la qualità dell'aria indoorUsa la ventilazione naturale e meccanica, installa purificatori d'aria con filtri HEPA, limita le fonti di inquinamento e pulisci bene gli ambienti: avrai aria più pulita, una casa più sana e ti sentirai meglio.
Qualità dell'aria in casa: da cosa dipende?
L’AIVC (Air infiltration and Ventilation Centre)1, il centro informazioni sulla ventilazione efficiente dell’AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) definisce una buona qualità dell'aria interna come un'aria priva di inquinanti che provocano irritazioni, malesseri o malattie.
Secondo uno studio condotto dal Professor Jan Sundell in Danimarca nel 20042, la qualità dell'aria indoor influisce sulla nostra vita in modi diversi:
- benessere: l’aria pulita e sana si percepisce immediatamente quando si entra in un luogo chiuso
- salute: respirare aria di cattiva qualità può avere effetti negativi sulla salute
- performance: l’aria pulita, di alta qualità, ha effetti positivi sul benessere e sulla salute mentale
- altri vantaggi: l'aria fresca crea una relazione benefica con l'ambiente esterno e quella che entra dalle finestre regala una sensazione piacevole.
La qualità dell'aria di casa è influenzata da diversi fattori come il tasso di ricambio d’aria, le fonti di inquinamento, alcune caratteristiche ambientali.3
Dall'edizione 2024 dell’Healthy Buildings Barometer di VELUX emerge che una scarsa qualità dell'aria all'interno degli edifici, dovuta a un ricambio d'aria insufficiente e/o da un uso scorretto dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata (HVAC - Heating, Ventilation and Air Conditioning), anche se smart e automatizzati, può far crescere la concentrazione di radon, degli agenti inquinanti (TVOC - Composti Organici Volatili Totali) e di microrganismi dannosi per la salute.
L’edizione 2017 dello stesso Healthy Homes Barometer mostrava che un europeo su sei vive in edifici malsani, cioè umidi, surriscaldati, con luce naturale insufficiente o con riscaldamento inadeguato.
Cosa peggiora la qualità dell’aria in casa?
Secondo uno studio della Professoressa Philomena Bluyssen del 20094, l'aria degli ambienti interni contiene diversi tipi di agenti inquinanti che possono influire negativamente sul benessere e sulla salute delle persone.
Tra questi troviamo:
- gas come la formaldeide
- composti organici volatili (COV)
- composti chimici inorganici: ossidi di azoto (NOx) e ossidi di zolfo (SOx)
- particelle come la polvere domestica e i prodotti della combustione
- gas radioattivi (radon)
- elementi biologici (muffe, funghi, polline, acari...)
- umidità sotto forma di vapore acqueo.
Sempre secondo lo studio di Bluyssen, la maggior parte degli inquinanti proviene dall’interno degli ambienti casalinghi ed è causata da questi fattori:
- attività umane: fumo di tabacco, particelle derivanti dalla cucina, prodotti per la pulizia e per la cura personale
- apparecchiature elettroniche e materiale di consumo
- materiali da costruzione: materiali per l’isolamento termico, compensato, vernici, mobili, rivestimenti di pavimenti e muri.
Per mantenere un ambiente indoor sano e confortevole, è bene sviluppare buone abitudini come:
- controllare e individuare le fonti di inquinamento per minimizzare la loro concentrazione nell'aria
- scegliere materiali da costruzione e mobili certificati a basse emissioni
- usare prodotti per la pulizia a basso impatto ambientale
- evitare di fumare in casa
- limitare la formazione di umidità
- fare un monitoraggio della qualità dell’aria indoor, in particolare dei livelli di CO2, umidità, COV e di altri inquinanti interni.
Perché è importante controllare l’anidride carbonica
I livelli di anidride carbonica (CO2) sono un indicatore prezioso per valutare l'efficacia della ventilazione.
L’anidride carbonica è prodotta da noi con la respirazione e da diverse altre fonti presenti in casa come ad esempio alcuni elettrodomestici: il suo accumulo può indicare una ventilazione insufficiente e peggiorare la qualità dell’aria già influenzata dalla presenza di altri inquinanti.
L’aria esterna contiene già naturalmente una certa concentrazione di anidride carbonica, pari a circa 400 ppm (parti per milione), livello che aumenta all'interno delle abitazioni proprio a causa della presenza umana.
La qualità dell’aria interna è considerata scarsa se la concentrazione di CO2 supera i 950 ppm, come definito nella norma europea EN 16798-1 del maggio 2019, e quindi richiede un'attenzione particolare, soprattutto negli spazi dove trascorriamo molto tempo come camere da letto e soggiorni.
Concentrazioni elevate di CO2 infatti possono causare sintomi come sonnolenza e mal di testa, e influire in modo negativo su concentrazione e produttività: monitorarle è utile per mantenere l'aria sana, nelle abitazioni e soprattutto in ambienti che ospitano molte persone contemporaneamente, come le aule scolastiche e gli uffici.
La ventilazione naturale è un metodo efficace per ridurre il tasso di anidride carbonica in uno spazio chiuso, grazie al semplice ricambio d’aria con l’esterno.
Finestre: quanto aiutano a migliorare la qualità dell’aria in casa?
La ventilazione naturale permette di mantenere un'aria interna sana, e la disposizione strategica delle finestre può aumentare moltissimo la sua efficacia.
Per esempio, installare finestre per tetti in aggiunta alle finestre verticali e disporle sui lati opposti delle stanze crea un tipo di ventilazione molto efficace, la ventilazione incrociata: le correnti d'aria che attraversano gli ambienti e si dirigono verso l’alto, migliorano il ricambio d'aria ed eliminano gli inquinanti interni come i composti organici volatili (COV) e le particelle fini.
Questo tipo di ventilazione naturale è particolarmente efficace nelle stanze più inquinate o con alti livelli di umidità, come cucine e bagni.
Quali sono i segnali di una cattiva qualità dell’aria?
Effetti negativi immediati sulla salute
Respirare aria di cattiva qualità può dare problemi di salute che si manifestano in modo piuttosto rapido. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- problemi respiratori: irritazioni alla gola, al naso e agli occhi, difficoltà respiratorie e peggioramento dell'asma per chi ne soffre. Questi sintomi sono spesso i primi segnali di un'aria interna di scarsa qualità
- allergie: gli inquinanti come acari, muffe e polline possono aggravare le allergie stagionali o perenni, causando starnuti, naso chiuso e prurito
- sintomi generali: mal di testa, stanchezza e vertigini possono indicare che l’aria all’interno di casa è di cattiva qualità. Questi sintomi possono spesso essere confusi con quelli di un raffreddore o di un'influenza, e per questo rendono più difficile individuare la vera causa.
Conseguenze a lungo termine
Gli effetti di un'esposizione prolungata a un'aria di scarsa qualità possono anche essere più gravi e manifestarsi solo dopo diversi anni.
Tra questi ci sono:
- condizioni respiratorie croniche: l'esposizione costante agli agenti inquinanti può portare a malattie come bronchite cronica e asma, fino alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
- malattie cardiovascolari: l’aria interna inquinata può causare infiammazioni croniche e aumentare il rischio di malattie cardiache, ipertensione e ictus.
5 soluzioni per migliorare la qualità dell’aria in casa
1. Sfrutta la ventilazione naturale
La ventilazione naturale è uno dei modi più semplici ed efficaci per migliorare la qualità dell'aria all’interno di casa.
Apri le finestre a intervalli regolari, in particolare le finestre per tetti, per far entrare aria fresca e diminuire la concentrazione delle sostanze inquinanti.
2. Installa un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC)
Insieme alla ventilazione naturale, i sistemi di ventilazione meccanica filtrano l’aria in entrata, ti garantiscono un apporto costante di aria fresca e ti liberano dall'aria viziata.
La VMC può essere particolarmente utile nelle stanze dove la concentrazione di inquinanti è più elevata, o negli edifici dove la ventilazione naturale è insufficiente.
3. Usa i purificatori d'aria
I purificatori d'aria con filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air filter) e la sterilizzazione con raggi UV, eliminano le particelle e i microrganismi.
Questi sistemi sono particolarmente utili negli ambienti nei quali non è possibile eliminare del tutto le fonti di inquinamento, o nelle zone dove si concentrano le particelle fini e gli allergeni.
4. Controlla le fonti di inquinamento
5. L’importanza delle pulizie di casa
Le soluzioni viste fino a qui vanno di pari passo con una pulizia accurata, in particolare aspirare i pavimenti, spolverare e pulire le diverse superfici di casa.
Per le pulizie, ma anche per i materiali per la decorazione come la pittura per le pareti, scegli prodotti a basso impatto ambientale per ridurre la presenza di sostanze chimiche pericolose nell'aria.
Qualità dell'aria indoor: progettare luce e ventilazione naturali
Dato che passiamo al chiuso circa il 90% del nostro tempo, è semplice capire quanto una casa salubre e confortevole contribuisce a mantenerci in salute.
Luce e aria sono due elementi fondamentali per raggiungere un livello di comfort e di benessere adeguato ai nostri bisogni e alla nostra vita quotidiana, e il loro apporto può essere progettato partendo da due considerazioni: il rispetto del corretto rapporto aeroilluminante (R.A.I.) e la disposizione strategica delle finestre, anche quelle per tetti.
Cos’è il rapporto aeroilluminante
Il rapporto aeroilluminante è un calcolo utile per conoscere la quantità giuste di luce naturale da portare in ogni stanza di casa, tenendo conto delle dimensioni e della posizione delle finestre.
In sintesi, è il rapporto tra superficie vetrata e superficie calpestabile e la percentuale individuata deve essere pari almeno al 12%: pur essendo valida come indicazione di partenza, è bene ricordare che la valutazione della quantità di luce necessaria (efficienza illuminotecnica) va affidata a un tecnico specializzato.
Posizionare le finestre per migliorare la qualità dell’aria
Studiare il posizionamento delle finestre per illuminare in modo uniforme e diffuso una stanza può avere anche un grande impatto positivo sulla ventilazione naturale.
Per esempio, la combinazione tra finestre verticali e finestre per tetti può creare e agevolare l’effetto camino: un flusso d’aria calda e inquinata che sale ed esce dalle finestre posizionate più in alto, facendo entrare aria fresca da quelle poste più in basso.
Un altro beneficio di una buona progettazione della luce naturale e della ventilazione è la possibilità di rendere la casa ancora più sostenibile: luce solare abbondante e aria pura aiutano a vivere meglio e a risparmiare sulla bolletta, limitando il consumo di energia.
Fonti
- 17a conferenza AIVC (1996), Optimum ventilation and air flow control in buildings.
- Sundell, J. (2004), On the history of indoor air quality and health, Indoor Air, vol. 14, no. 7, pp. 51-58.
- VELUX Daylight, Energy, and Indoor Climate Basic Book - Indoor Air Quality – Ventilation
- Bluyssen, P. (2009), The indoor environment handbook: how to make buildings healthy and comfortable.